Una notizia clamorosa ci arriva dal Portogallo, amici.
Il Paese lusitano, infatti, ha appena
deciso di mettere al bando le opere del saggio cinese Sun Tzu, venerato maestro
autore de L’arte della guerra.
Ma veniamo ai fatti, amici.
Già da un po’ di tempo, gli osservatori
più attenti, avevano notato nella politica portoghese una totale assenza delle
più elementari nozioni di tattica parlamentare e di strategia politica.
Nel Parlamento portoghese, infatti, hanno
la barbara abitudine di votare no quando non si condivide una proposta e sì
quando, invece, la si condivide.
Capite? Niente tattica, nessuna strategia.
Sì, oppure, no.
Un esempio della cronaca recente riguarda
il famigerato “green pass” che il Parlamento di Lisbona ha appena bocciato.
Bocciato, punto. Nessuna votazione mezza
elettronica mezza alzata di mano, nessuno che sparisce dagli elenchi della
votazione, nessuno che va in bagno. Niente di tutto questo; barbarie pura.
La stessa cosa è avvenuta con la
riapertura ai turisti. Hanno visto i dati e, politicamente, hanno deciso di
riaprire. È come se in Portogallo ci fossero i politici che prendono delle
decisioni invece di farsi comandare dai media, pendere dalle labbra del
virologo Broccolo, senza leader che postano le foto con i carciofi invece di
lottare in Parlamento. Una totale assenza dei più elementari dettami di Sun
Tzu.
Anche la funzione del Parlamento lascia a
desiderare, in Portogallo.
Noi italiani, degni eredi del Machiavelli,
abbiamo ormai capito che bisogna ignorare le lungaggini parlamentari quando c’è
un’emergenza, quando ci sono decisori ben più competenti a pressarci e
soprattutto quando ce lo chiede l’Europa. In portogallo, invece, no. Il Parlamento conta e vota. Da non credere, amici.
Anche la ormai nota mozione di Ciampolillo
al Senato, avrebbe molto da insegnare agli abitanti della penisola iberica
perché loro avrebbero votato sì o no, invece di pensare che col sì cade il Governo che noi dobbiamo mantenere per far sì che il Governo ci ascolti facendo
sempre tutto il contrario di quello che noi proponiamo.
Cari portoghesi, non fraintendeteci. Non
siamo contro di voi e non vogliamo darvi lezioni, ma veder ignorata in maniera
così spudorata la lezione strategica suntziana non può che addolorarci.